Luna Park 4

Condividi

Cos’è che ci dà la felicità?
Nella lunga storia dell’Uomo in tanti si sono cimentati nel tentare di trovare una risposta a questa domanda fondamentale: filosofi, religiosi, poeti.
Oggi, nell’era del metodo sperimentale applicato ad ogni aspetto della nostra vita, non potevano mancare gli scienziati nella corsa a trovare la risposta giusta.
Ecco quindi scendere in campo l’Università di Berkeley, in California, con uno studio effettuato su due campioni di individui, il primo composto da studenti del college ed il secondo da persone già inserite nella vita lavorativa. Al centro dell’indagine il cosiddetto status sociometrico, un indicatore messo a punto inserendo in un “paniere” i giudizi espressi dai conoscenti dei soggetti esaminati, le posizioni di leadership da loro raggiunte e i corrispondenti livelli di felicità.
Alla fine dello studio il team californiano ha scoperto che la felicità non si compra. Non dipende cioè dai soldi che si possono spendere bensì dal rispetto e dall’ ammirazione di cui si gode nel contesto sociale in cui si vive.
Insomma gli individui sono felici se i loro simili li stimano per quello che sono e per quello che fanno!
Forse non c’era bisogno di aspettare il responso degli scienziati di Berkeley per arrivare a questa conclusione. Bastava guardare dentro noi stessi per trovare la risposta.
Ed allora, per tornare al nostro (miserabile) quotidiano italico, non possiamo non chiederci, inevitabilmente: ma i nostri politici sono felici?
Sembrerebbe di si a vedere i loro faccioni sorridenti mentre guidano i SUV comprati con i fondi pubblici, indossano i mutandoni verdi messi a carico dei contribuenti, esibiscono la laurea comprata all’estero con i rimborsi elettorali, si fanno fotografare nella casa pagati da altri a loro insaputa, vanno a braccetto con i senatori che hanno corrotto perché cambiassero casacca e via dicendo. Insomma frodano, falsificano, corrompono e più in generale accettano l’esistenza delle regole solo in funzione della loro sistematica violazione.
Il primo pensiero sarebbe: ma non si vergognano? No, neanche un poco. Per loro le conclusioni dell’università di Berkeley evidentemente non sembrano valere. Tanto più riescono a fregare gli altri, maggiore è la loro felicità; quanto più sono detestabili tanto più vanno in giro a testa alta.
Com’è possibile?
La risposta è che o non sono umani ( quantomeno “alieni” da sentimenti umani) oppure (ahimè)sono troppo simili a coloro dal cui giudizio dipendono.
Come ha recentemente scritto il giurista Franco Cordero in Italia c’è una base biologica all’attuale classe dirigente, per cui oggi possiamo mietere solo quello che abbiamo seminato. Pensiamo poco, dimentichiamo quasi tutto e siamo anche disposti a credere che gli asini volano, purché qualcuno ci tolga la scocciatura di impegnarci direttamente nella costruzione del nostro avvenire, in Europa, in Italia o anche soltanto all’interno del nostro condominio.
Diciamo che da noi la ricerca dell’Università di Berkeley avrebbe probabilmente portato ad un altro risultato.

Che dire: ah, l’America!