Editoriale n° 0

Condividi

Ed eccoci di nuovo qui, con un sito nuovo di zecca, con il quale avviarci verso nuovi traguardi, nuove avventure… nuove emozioni.

Non sembra ma sono già quindici anni che “Tracce” è entrata a far parte del nostro quotidiano ed un “tagliando” era necessario, non solo da un punto di vista grafico ma anche sui contenuti di questo nostro “camminare insieme”.

In questi anni abbiamo cercato di rispettare l’impegno, a suo tempo formulato dai soci fondatori, di operare al fine di rilanciare ad un pubblico ampio e socialmente diversificato l’interesse per le culture locali e europee, l’amore per l’ambiente e per l’arte, la solidarietà verso i più svantaggiati.

Bene o male pensiamo che come associazione il nostro piccolo contributo l’abbiamo dato, vivendo momenti di crescita personale e collettiva.

Certo, forse avremmo potuto fare di più; ma la vita di un gruppo è un po’ come la vita di ogni singolo individuo. Ognuno ha in mente la vita perfetta che avrebbe voluto avere ma occorre essere realisti e prendere quello che ci viene in concreto offerto. Perché la vita è una sola e bisogna saperla prendere per quella che è, godere di ogni cosa che ci capita, che ci viene proposta, senza restare fermi ad aspettare una perfezione che probabilmente non verrà mai.

In questo dobbiamo ritenerci fortunati. Guardandoci indietro possiamo renderci conto di quanto lungo sia stato il nostro cammino e quante iniziative abbiamo realizzato, quanti traguardi raggiunto, tra cui il più importante è stato senz’altro quello di aver mantenuto viva ed alimentato con convinzione quell’amicizia che lega molti di noi ormai da una vita. E questo è senz’altro un valore assoluto in una società che a volte ci appare come un luna park, in cui l’effimero ed il fantastico pretendono di assumere le sembianze del reale.

Nel contempo siamo riusciti a coinvolgere nel nostro progetto nuove persone, arricchendo il patrimonio di esperienze iniziale.

Detto questo, dai risultati ottenuti e da questa solida base di storia comune dobbiamo ripartire per poter lasciare altre “tracce”, che chi vorrà potrà seguire.

La nostra associazione non ha mai pensato di darsi una struttura rigida e chiunque abbia voluto percorrere con noi anche solo un piccolo tratto di strada è stato libero di farlo.

Ciò che conta non è tanto la durata dell’impegno ma la serietà dello stesso, la volontà di contribuire veramente a lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato, come a suo tempo disse Lord Baden Powell. In tale prospettiva siamo andati oltre lo scautismo, che alcuni di noi condividono come formativa esperienza degli anni giovanili. La nostra associazione vuole essere un punto d’incontro per tutti coloro che, pur venendo da storie ed esperienze diverse, si riconoscono nei valori di Tracce: accoglienza, solidarietà, amore per l’arte e la cultura, rispetto per la natura e per le diversità che quotidianamente ci troviamo ad incrociare nel nostro cammino.

Come abbiamo fatto negli ultimi anni e come riteniamo necessario continuare a fare in prospettiva futura auspichiamo che chi entra, o chi vi è già, porti in Tracce idee, progetti, voglia di fare, desiderio di condivisione. Tutto contribuirà a creare il percorso di “tracce future”. E’ così che sono nate le iniziative di solidarietà, il progetto “Girasole”, le domeniche di “Borgo in borgo”, i seminari “Le mie utopie” e tante altre. La partecipazione è il segreto di una vera democrazia, in ogni forma di aggregazione sociale, anche la più piccola, qual’é sicuramente la nostra associazione.

Questo sito rinnovato può essere allora la piazza virtuale in cui riversare e discutere le nostre idee, le nostre proposte e, perché no, le nostre preoccupazioni.

Anche questo piccolo spazio diventerà un appuntamento fisso, che periodicamente si interrogherà sui fatti del mondo, da quelli apparentemente più marginali a quelli che più hanno avuto risalto nella società, da cui trarre spunto per una riflessione comune, per un confronto. Un po’ come facciamo al termine di ogni nostra iniziativa, di una nostra camminata insieme. E poiché quanto accade nel mondo è spesso fonte di autentico stupore forse il titolo più adatto per questa rubrica è proprio “Luna Park”. E’ tutto per il momento.

Chiudiamo con un primo spunto di riflessione. Ricorre in questa estate il 21° anniversario dell’assassinio del giudice Paolo Borsellino, magistrato di grande valore e uomo straordinario. A chi gli chiedeva come far trionfare l’idea di giustizia dettò una regola semplicissima: “ognuno deve fare la sua parte, nel suo piccolo, per quello che può, per quello che sa”. Non occorrono eroi ma soltanto uomini di buona volontà.

Roberto Cavallone e Mauro Testa